L’arte della raccolta di Erbe e germogli di campo è tra le attività contadine più popolari e intramontabili.

Qui, tra la dorsale prealpina e le colline che circondano i laghi, si raccolgono annualmente erbe spontanee di vario genere. Nel periodo primaverile la natura offre rigogliosa questi germogli ed erbette, che fin dall’antichità andavano ad arricchire la povera dieta contadina.

Varieta’ e utilizzi in cucina

Usate da secoli per scopi curativo-benefici e come contorno per i piatti di carne e fagioli, quest’attività intramontabile si lega oggi alle nuove frontiere del gusto e alla costante ricerca di sapori semplici e nutrienti. Tra le varietà locali più note e conosciute spiccano le radici del tarassaco, consumate lesse o nelle insalate a crudo. Ottimi in minestrone, risotti e frittate sono i sileni, detti ‘sciopetin’ e le asparagine selvatiche o ‘Sparesi da rust’ (“bruscandoi”, i “rustegot” o ‘sparasina’) . Vanno poi ricordati tra le erbe più diffuse i “radicio de camp” e le “rosoline”, anchessi ottimi in insalata, conditi con la tipica salsa di Fagioli.

Accortezze per i neo raccoglitori

C’e da sottolineare che non tutte le varietà commestibili sono facilmente distinguibili dalle loro gemelle velenose. Si consiglia dunque di partecipare ad alcune delle raccolte guidate offerte in zona per acquisire dimestichezza con le specie e varietà delle erbe di campo.

Libro consigliato:

Il prato è servito. Erbe spontanee in cucina
Autore: Francesco Da Broi. Francesco da Broi Editore.