Veduta sulla Valsana
Scopri le caratteristiche delle colline del Prosecco
Da un punto di vista panoramico come quello in foto, la lunga e stretta lingua di terra, che noi chiamiamo Valsana, mostra a pieno le sue singolarità morfologiche.
La Valsana o Vallata era storicamente chiamata Valmareno, definendo il valico che si estende dall’area di Longhere (a nord-ovest di Serravalle in Vittorio Veneto) a Follina.
Questo territorio è un vero e proprio teatro di rilievi morenici, concatenato da una serie di colline che preparano lo sguardo alle antistanti catene Prealpine.
La Valsana: letto del Ghiacciaio Piave
L’area pianeggiante sulla quale troviamo i due laghetti di Revine, è contenuta a sinistra da alture non oltre i 500 m di quota, habitat ideale per la produzione vinicola del Prosecco.
Sul versante opposto si apre la dorsale prealpina delimitata dal Monte Visentin e Cesan (che oscillano tra i 1764 e i 1570 m.s.l.d.m).
La Valsana nasce da un ramo della Val Lapisina, distaccatosi a monte di Serravalle (Vittorio Veneto), conformazione che diventerà cruciale nel corso delle vicende della Prima Guerra Mondiale.
Oggi la Val Lapisina si sviluppa dalla Sella del Fadalto creando un paesaggio geologico fatto di ripide pareti rocciose e numerosi bacini idrici. La forma odierna è dovuta alla presenza del Ghiacciaio del Piave in epoca quaternaria. Alimentato dall’alta valle Comelico, il ghiacciao percorreva la valle del Fiume Piave, creando la Val Lapisina nel sua discesa verso Est.
In prossimità della zona di Revine, in Valsana, la valle ha assunto una tipica forma ad U, con fondo più pianeggiante e dolci versanti ai lati. Mostra quindi la tipica una forma ad U, come prodotto dall’erosione glaciale e dei suoi caratteristici depositi morenici.
Per cui possiamo affermare che le colline del comune di Tarzo e Vittorio Veneto sono nate come morene frontali, create dall’immenso cumulo di detriti trascinati a valle dal Ghiacciaio. La quota e conformazione di questi rilievi è indicatrice dell’altitudine raggiunta dai ghiacci nella zona durante la loro massima espansione.
Nella zona sono molti i depositi morenici ben conservati e le colline da cui sono rintracciabili i movimenti e depositi glaciali e fluvioglaciali. Abbiamo cercato di proporvene alcuni nella nostra sezione itinerari.
Al totale ritiro del ghiacciaio Plavense, La Valsana, venne occupata da un grande lago di cui sono testimonianza gli attuali laghi di Revine. Vai alla pagina per la storia completa sui laghi.
La Vallata è attraversata da altri passaggi e valici trasersali di origine glaciale. A Nord il passo san Boldo e di Praderadego la collegano alla Val Belluna. Sul versante sinistro la zona Tarzo, Nogarolo e Zuel di Qua fanno da valico verso la Pianura del Coneglianese.